SETTIMANA DELLE CULTURE . 3 MAGGIO 2022

L'ASSOCIATION FRANCOPHONE DE SICILE, IN COLLABORAZIONE CON L'ICS "LUIGI CAPUANA" E L'ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO "PIETRO PIAZZA", HA IL PIACERE DI ACCOGLIERVI IN CATTEDRALE IL 3 MAGGIO 2022 DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 12,30 PER GUIDARVI IN UN INTERESSANTE PERCORSO ALLA RICERCA DELLE ORIGINI DELLA FRANCOFONIA. DI SEGUITO QUALCHE NOTIZIA

 

L’ iscrizione del sito “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Monreale e Cefalù” nella lista del patrimonio dell’Umanità Unesco è avvenuta il 3 luglio 2015 e rappresenta il cinquantunesimo sito italiano e il settimo della Sicilia.
Nell’ XI secolo, dopo una trentennale guerra contro gli Arabi, la Sicilia diventa normanna e tutta l’Italia meridionale veniva unificata sotto il potere di Ruggero II, primo re di Sicilia. A Ruggero II e ai successivi re normanni va riconosciuto il merito di aver saputo organizzare un’ unica entità statuale e far convivere popolazioni diverse tra di loro per religione, storia e origine (Arabi, Bizantini, Ebrei, Latini, Lombardi e Francesi). Furono rispettati costumi e tradizioni in uno spirito di grande tolleranza anche religiosa.
Il complesso monumentale rappresenta un esempio materiale di interazione e interscambio di queste diverse componenti culturali. Questo interscambio ha generato un originale stile architettonico e artistico di eccezionale valore in cui si sono fusi elementi bizantini, islamici e latini capaci di riprodursi in combinazioni uniche, una sintesi stilistica che ha dato vita a nuove concezione spaziali, costruttive e decorative e che ha contribuito alla formazione di una koiné mediterranea (la pianta basilicale latina che si fonde con la pianta greca nelle chiese; le torri sulle facciate; l’architettura araba che si esprime nella rigorosa geometria  della linea, del piano e del volume e che viene impreziosita dai mosaici bizantini( i grandi
parchi con distese d’acqua a circondare magnifici palazzi, sono alcuni degli esempi di questo stile unico).
Altro aspetto da considerare della presenza dei Normanni in Sicilia, sicuramente non secondario, è quello linguistico. Come tutte le lingue anche quella siciliana è una lingua stratificata, riccamente influenzata dal greco, dal latino, dall’arabo, dal tedesco, dallo spagnolo, lingue parlate dalle molte popolazioni che durante i millenni l’hanno visitata e dominata, lasciandole in eredità il vocabolario e le forme grammaticali dei loro idiomi. Così, anche durante il periodo normanno, un gran numero di parole normanne vennero assorbite dal siciliano, per esempio: “accattari”-comprare (dal normanno “acater”); “accia”-sedano (da
“ache”); “muntuari”-nominare (da “mentevoir”); “appujari”-appoggiare (da “appuyer”); “ladiu”-brutto (da “laid”); “mustàzzi-baffi” (da “moustache”); “racina-uva” (da “raisin”); “travagghiari”-lavorare (da “travaller”); “truppiccari”-inciampare (da “triper”); “attummuliari”-cadere (da “tomber”); “ammuarru-armadio” (da “armoire”), e tante altre ancora.